Un tempo non esisteva abitazione, di campagna o di città, che non avesse al suo interno una cucina, normalmente anche piuttosto ampia: in un certo senso si trattava del regno delle donne di casa, che avevano tutto lo spazio a disposizione per poter preparare deliziosi manicaretti e ricchi pranzi domenicali, ma era anche un po’ il fulcro ed il cuore pulsante di ogni famiglia, poiché attorno al suo tavolo tutti i componenti del nucleo familiare ogni sera si riunivano per cenare e scambiarsi impressioni e commenti sulla giornata appena trascorsa.
Oggi da un latole casalinghe sono sempre meno numerose, quasi tutte le donne lavorano e tornano a casa abbastanza tardi la sera, magari dopo essere passate a prendere i figli a scuola, in piscina, o da qualche nonna, per cui il tempo che gli rimane a disposizione da poter dedicare alla preparazione dei cibi purtroppo è davvero minimo; d’altro canto poi dobbiamo fare i conti con spazi abitativi sempre più ristretti, il prezzo a mq delle case è sempre più alto e le disponibilità economiche non sono certo quelle che erano solo una decina d’anni fa. In generale la crisi ha colpito un po’ tutti i settori e l’edilizia sicuramente è stata una delle prime realtà a risentirne: si pensi ad esempio a due ragazzi giovani, magari al primo impiego (quasi certamente a tempo determinato), che desiderano metter su casa per formarsi una famiglia propria; anche quelli più fortunati che possono contare su un aiuto finanziario da parte dei loro genitori comunque dovranno far ricorso almeno in parte ad un mutuo (ed oggi anche le banche chiedono sempre maggiori garanzia!): le abitazioni dunque assumono proporzioni sempre più minute, le stanze al loro interno sono sempre meno numerose e normalmente della dimensione minima indispensabile (ovvero quella prescritta da regolamenti comunali e d’igiene vigenti sul territorio). Oggi i tagli più acquistati sono senza dubbio i monolocali e i bilocali ed in entrambi i casi ovviamente, proprio per le motivazioni suddette, il primo ambiente a “saltare”, perché ritenuto non indispensabile come locale indipendente, è la cucina che, dopo aver conosciuto un drastico ridimensionamento con l’avvento dei cosiddetti “cucinini” tanto in voga negli anni 50-70 del secolo scorso, oggi scompare per lasciar posto all’angolo cottura, che normalmente occupa una parete o appunto “un angolo” del living.
In alcuni casi poi, nonostante in casa si abbiano a disposizioni i metri quadri sufficienti ed una conformazione spaziale tale da permettere la creazione della classica cucina abitabile, molti preferiscono comunque avere un unico grande ambiente aperto con l’angolo cottura che si affaccia direttamente sulla zona pranzo e sul soggiorno; in questi casi si tratta ovviamente di una questione prettamente di gusto e dunque non di rado la zona dedicata alla preparazione dei cibi comunque assume dimensioni ragguardevoli. Capita spesso anche che quando si ristrutturano vecchie abitazioni il proprietario decida di demolire la parete divisoria della cucina per aprirla sulla zona giorno e questo può avvenire non solo per ambienti arredati in maniera spiccatamente moderna, né tanto meno soltanto in tipologie particolari di appartamenti quali possono essere i loft o gli open space, ma anche per case molto tradizionali arredate in stile classico.
Ovviamente insieme alla cucina è scomparso il suo tavolo ed al suo posto ha fatto la sua comparsa il bancone da cucina, che ricalca le fattezze del classico bancone da bar, piuttosto alto, stretto e lungo. Si tratta di un elemento d’arredo che dal punto di vista estetico e spaziale svolge una duplice funzione importantissima: è al contempo elemento di separazione e punto d’unione di due ambienti funzionalmente differenti ma che devono coesistere armoniosamente all’interno dello stesso locale, si potrebbe quasi definire una “cerniera” tra cucina e zona giorno. Per questo motivo, così come avviene per tutte le “cuciture”, il suo ruolo è estremamente delicato e di certo è un arredo la cui estetica non può essere affidata al caso, ma necessita di uno studio attento, rigoroso e calibrato sia per quanto concerne l’utilizzo di materiali, finiture e colori che per quanto riguarda l’aspetto più prettamente dimensionale.
Le soluzioni architettoniche per creare un perfetto bancone sono molteplici: in molti casi può trattarsi direttamente di una parte dell’arredo della cucina ed in questi frangenti un pezzo della cucina forma la cosiddetta “penisola” protendendosi verso la zona giorno o addirittura si stacca per un pezzo formando un’isola indipendente. In questi casi l’altezza del piano è quella standard, pari a quella del piano della cucina, o di poco superiore e una parte degli elementi che compongono la zona cottura potrà trovar posto nell’area separata: può trattarsi dei fuochi, magari con una coreografica cappa d’arredo che scende dal soffitto, oppure del lavello o ancora del forno o del congelatore, o più semplicemente solo di antine, ripiani e cassetti che fungono da dispensa! Le scelte sono davvero infinite, molto dipende dall’organizzazione spaziale del tutto ed anche, in caso si tratti di un istallazione di un’abitazione esistente per cui non si intende fare grandi lavori di natura impiantistica, anche della posizione degli scarichi e degli attacchi dell’acqua, del gas e della corrente! Un’altra possibilità è quella di realizzare il bancone in muratura, si potrà poi decidere di porvi al di sopra un top uguale a quello del piano cottura o piuttosto che richiami il tavolo da pranzo ed ancora si potrà decidere di rivestirne la superficie verticale con piastrelline a mosaico, con delle pietre o in maniera più originale con della resina: tutto dipende dall’atmosfera che si vuole creare e l’effetto che si vuole ottenere!
Quando si pensa a soluzioni di questo tipo solitamente balzano subito alla mente immagini molto moderne, di superfici lucide total white oppure colorate con tinte accese, ma non è assolutamente detto: è possibile realizzare splendide configurazioni che prevedano la presenza di un bancone o di un isola attrezzata anche in stile classico, utilizzando arredi più tradizionali in legno o ad esempio nel caso in cui si voglia allestire una zona cottura più country, come per una casa in campagna, si può optare per la tipologia in muratura e rivestire le superfici con mattoni faccia a vista o ancora con pietre a spacco. La realizzazione del bancone in muratura è senza dubbio più impegnativa e richiede un progetto attento, per contro comunque consente davvero un gradi di personalizzazione davvero elevatissimo, permettendo di realizzate non solo la forma che più ci aggrada, nelle dimensioni ottimali, ma anche gli effetti visivi e superficiali più particolari e d’effetto.
Una delle proposte più nuove e versatili è poi quella della penisola estraibile, si tratta appunto di un piano di lavoro capace, quando non serve, di scomparire sotto al top della cucina (ruotando o scorrendo, a seconda dei casi e delle configurazione spaziale dell’intera composizione): in questo modo normalmente non si hanno ingombri eccessivi e si può circolare più liberamente, ma nel momento in cui si ha bisogno di uno spazio d’appoggio maggiore, ad esempio, per la preparazione dei cibi questo si può sfoderare questa risorsa aggiuntiva! Una soluzione molto bella e moderna è quella proposta da Elmar con il modello Modus: si tratta di un tavolo laterale estraibile lateralmente da sotto il top, che può essere utilizzato solo in parte come piano d’appoggio addizionale, ma può anche raggiungere i 2,2 metri di lunghezza, diventando all’occorrenza un vero e proprio tavolo da pranzo!
Accanto, ed insieme, ai banconi da cucina, ovviamente, hanno fatto la loro comparsa gli sgabelli: molte volte la scelta di queste sedute ha un ruolo estetico davvero importante perché anch’esse si trovano in quello spazio di confine tra cucina e soggiorno, peraltro solitamente vengono poste sul lato del bancone verso il living per cui sono dei veri e propri complementi d’arredo ben visibili da tutti in ogni momento della giornata. Bisogna ammettere, in via del tutto generale, che mangiare seduti su degli sgabelli ed appoggiati al banco non è proprio comodissimo, va benissimo per consumare la colazione, una merenda, uno snack o un pasto veloce e può addirittura essere molto indicato e suggestivo per prendere un aperitivo in compagnia degli amici, ma non è certo consigliabile consumarvi tre pasti al giorno tutti i giorni!
Immagini: www.boffi.com
Sara Raggi